Ma i soldi…come si creano?

Come si creano i soldi? La domanda è ancora più sottile di questa: “come si fanno i soldi?”.

Chi di voi non si è mai posto almeno una di queste domande? (Io tutte e due).

I soldi non danno la felicità. E’ vero. Ma essere ipocriti non aiuta:i soldi ci permettono di avere quello che ci piace, quello di cui abbiamo bisogno o semplicemente quello che vogliamo.

O sbaglio?

I soldi ci rendono in parte più liberi se vogliamo, ma la ricchezza paradossalmente ci limita comunque perché è un peso, un pensiero. Una realtà da gestire.

I soldi sicuramente non nascono nei campi e non cadono dal cielo. Si guadagnano.

Quindi chi fa i soldi? Cioé: chi produce i soldi?

La creazione di moneta, l’offerta di moneta nei sistemi economici, viene spiegata facendo riferimento al principio del moltiplicatore della moneta. La Banca Centrale con le operazioni di mercato aperto immette quindi nel sistema moneta ad alto potenziale (le riserve di Banca Centrale) che  in funzione del coefficiente di riserva obbligatoria, moltiplica i depositi bancari e la moneta in circolazione nel sistema.

Stregoneria.

Roba veramente da far uscire pazzi.

La Banca Centrale può pertanto decidere quanta moneta circola nel sistema semplicemente seminando una piccola percentuale di moneta ad alto potenziale. Da questa semplice assunzione si giunge così non solo agli sviluppi delle teorie tradizionali nelle relazioni moneta-inflazione-tassi interesse, ma anche a valutazioni discutibili sul signoraggio bancario, sul controllo pubblico della moneta e così via…

Nel mondo reale può capitare di notare a volte che (anche prima della crisi del 2008), esistono vari casi nei quali l’emissione di riserve di Banca Centrale è completamente slegata rispetto alla quantità di moneta in circolazione. Se il caso Giapponese è stato in tal senso precursore, l’avvio dei programmi di Quantitave Easing delle principali Banche Centrali mondiali, ha definitivamente posto una pietra sopra l’esistenza di un moltiplicatore in base al quale le riserve della Banca centrale riescono a creare la moneta che tutti noi utilizziamo.

L’unica forma di moneta che le Banche Centrali riescono a creare è soltanto la moneta cartacea o metallica.

Questa moneta però rappresenta una minima parte di quella che è effettivamente in circolazione.

La gran parte della moneta in circolazione, quella che generalmente viene utilizzata per fare acquisti, investimenti, trasferimenti è nella forma di deposito bancario.

In Italia, ad esempio, la moneta fisicamente in circolazione è inferiore al 10% rispetto al complesso delle attività finanziarie che possono essere utilizzate per effettuare pagamenti.

Ma i depositi bancari chi li crea?

Ce lo spiegano le banche centrali stesse: la Bank Of England spiegava in modo abbastanza semplice che ogni volta che una banca eroga un prestito, simultaneamente crea un corrispondente deposito nel conto corrente di colui che ha ricevuto il prestito, creando in tal modo nuova moneta”.

La stessa spiegazione è stata offerta anche dalla BCE, dalla Bundesbank, dalla FED.

Le banche quindi non hanno bisogno di nuove riserve, di ricevere nuovi depositi, per poter erogare nuovi prestiti e quindi creare nuova moneta. Attraverso la semplice erogazione del credito, creano allo stesso tempo nuovi depositi (viceversa i clienti, con il pagamento dei prestiti, distruggono depositi).

Una vera stregoneria.

Naturalmente la moneta non si può creare dal nulla fino all’infinito e senza problemi. Sarebbe troppo bello. Troppo.

Il primo limite? La rischiosità del finanziamento. L’abilità di ripagare il debito è di fatto un vincolo, una variabile da considerare (le banche italiane lo sanno?). La propensione all’indebitamento è un vincolo a sua volta e la crescita economica stessa è un vincolo.

Senza innovazione non c’è crescita economica perché c’è un limite e questo si sposta solo quando si innova nel mercato.

Le banche non prestano in base ai depositi ricevuti, ma ne creano di nuovi.

Naturalmente, ed è chiaro, la creazione di nuova moneta non è senza rischi, (né per la banca né tantomento per i clienti).

Il punto quindi che consideriamo qui, come fatto in altri casi, è: la vera ricchezza quindi da cosa nasce?

Dall’impresa. Non è la finanza che crea ricchezza duratura e stabile nel tempo. Non la finanza che abbiamo conosciuto fino ad oggi perlomeno.

I soldi che depositiamo in banca, se la banca crede nell’innovazione può prestarli a chi crede sarà in grado di restituirli dopo aver realizzato il proprio progetto.

Un’altra stregoneria. Si chiama impresa e spesso fa paura. Ma ne parliamo e continueremo a farlo perché è da qui che parte e (riparte) tutto.