La Farmaceutica Made in Italy che conquista il Mondo e piace ai Mercati

In Europa la farmaceutica conto terzi parla italiano e batte tutti (tedeschi e francesi inclusi); corre a ritmi di produzione del 40% in 5 anni, esporta 7 scatole su 10 ed è già immersa – con i fatti e non solo a parole – nell’automazione 4.0.

Il centro studi Prometeia, in un evento organizzato da Farmindustria ha presentato recentemente una serie di elementi utili per misurare la dimensione e la crescita di un settore che si rafforza grazie alle sinergie di filiera.

Se nella farmaceutica generale l’Italia tallona i tedeschi, nelle imprese del comparto che lavorano conto terzi (tecnicamente contract development and manufacturing organization, Cdmo) l’Italia è prima con 1,7 miliardi di euro di valore della produzione (+34% tra 2010 e 2015). Davanti a Germania (1,5 miliardi) e Francia (1,4 miliardi). Non solo: si reinveste l’8% del fatturato. 

Tutta produzione che, nel 70% dei casi, va all’estero (era il 59% 7 anni fa). Tre farmaci su quattro si dirigono in mercati sofisticati: Ue a 15 Paesi (che assorbe il 54% delle vendite nazionali) e Stati Uniti (22%). Quest’ultimo, un mercato che vale il doppio dell’export transatlantico italiano. 

La filiera del conto terzi vale oltre 3,1 miliardi. Perché agli 1,7 miliardi del settore si sommano gli 1,4 miliardi della catena di fornitura industriale, dove principi attivi e packaging rappresentano il 74% degli acquisti .

Ad oggi, nel conto terzi farmaceutico l’80% di macchinari e impianti in uso è integrato o integrabile.

9 applicazioni su 10 riferibili a Industria 4.0 riguardano il controllo e/o la gestione in remoto degli impianti; nei prossimi anni a queste modalità si affiancherà un forte sviluppo delle applicazioni per la gestione in chiave «4.0» delle catene di fornitura.

Nell’ambiente l’ottimismo sulla possibilità che sia Milano ad ospitare l’Agenzia europea del farmaco (Ema) dopo Londra cresce.

Occhio al mercato allora, e soprattutto alla capacità straordinaria di innovare delle aziende di questo settore: un messaggio fondamentale per tutti coloro che fanno impresa ma devono ancora comprendere pienamente le potenzialità dell’investimento in ricerca e sviluppo.