Così parlò Fitch…
Il governo italiano ha ribadito più di una volta che avrebbe operato senza preoccuparsi troppo delle agenzie di rating; tuttavia, sebbene sia legittimo che un governo non si lasci dettare la linea da un soggetto esterno, non è in alcun modo possibile trascurare quello che sta accadendo nelle ultime ore.
Fitch ha infatti confermato il rating BBB dell’Italia e rivisto al ribasso l’outlook da “stabile” a “negativo”.
In una nota l’agenzia di rating statunitense ha descritto la situazione puntando il dito contro il debito pubblico che rimarrà “molto elevato”, e che lascerà di conseguenza il Paese “più esposto a potenziali shock”.
Fitch ha sottolineato fra le criticità la “natura nuova e non collaudata del governo, le considerevoli differenze politiche fra i partner della coalizione e le contraddizioni fra gli elevati costi dell’attuazione degli impegni assunti e l’obiettivo di ridurre il debito pubblico. Non è chiaro come queste tensioni politiche saranno risolte”.
Si teme, riassumendo, un allentamento fiscale e un’inversione delle riforme strutturali con un potenziale impatto negativo sui fondamentali del credito italiano.
La nota di Fitch continua: “l’avversione di alcune parti del governo italiano nei confronti dell’Ue e dell’euro rappresentano un ulteriore rischio” per il Paese.
Tuttavia “riteniamo bassa la probabilità che il governo avanzi politiche che minaccino un’uscita dall’Europa o la creazione di una moneta parallela”.
L’agenzia statunitense spiega infine di non ritenere duratura l’esperienza del governo M5S-Lega: “Non ci aspettiamo che il governo duri per l’intera legislatura, e vediamo un aumento della possibilità di elezioni anticipate dal 2019: il rischio di elezioni anticipate renderà più difficile per i partiti fare compromessi che alienino le loro basi politiche”.
Ma che cos’è un’agenzia di rating e perché è così importante?
Le agenzie di rating sono soggetti intermediari tra chi emette titoli e gli investitori. Le analisi delle agenzie di rating consentono quindi a questi ultimi di valutare la solvibilità di uno stato o di un’azienda.
Fitch e molte altre agenzie di rating sono state oggetto in passato di attenzioni da parte dell’opinione pubblica e dei media i quali hanno messo in evidenza una serie di conflitti di interessi che legavano organismi come le agenzie di rating a chi avrebbero dovuto valutare.
Chi emette i rating non possiede la verità ma ha un peso che condiziona inevitabilmente i mercati e quindi chi investe: nonostante tutto nessun esecutivo può quindi permettersi di sottovalutare o ignorare una nota di un’agenzia come Fitch (soprattutto l’esecutivo di un paese fortemente indebitato e che continua a ricorrere ampiamente al debito per sostenere la sua spesa).