In due Settimane Piazza Affari brucia il 7%: cosa sta succedendo?

Fino a ieri mattina, dopo anni di critiche contro i poteri forti finalmente i paladini del popolo potevano fare affidamento su di un rappresentante, (che pur non essendo stato un cd. “capopolitico”) aveva promesso di essere l’ “avvocato difensore del popolo italiano” (come se noi italiani dovessimo difenderci in tribunale dalle accuse di un P.M…)

E’ buffo pensare che quello che doveva essere il nostro avvocato fosse un professore, un esponente tecnico che le forze politiche attualmente di maggioranza avrebbero osteggiato apertamente se scelto da qualcun altro… (il governo dei professori ormai è un lontanissimo ricordo…)

Semplice no?

Ad ogni modo, nelle due settimane di incertezza politica, Piazza Affari è arretrata di oltre il 7%, mentre il rendimento dei Btp a 10 anni è aumentato di 58 punti base. Dall’inizio delle trattative sul contratto di governo tra le due formazioni politiche, a cui è seguito l’incarico a Giuseppe Conte, il FTSE MIB è indietreggiato del 7,3%(-4,48% solo nelle ultime cinque sedute) tornando ai minimi dell’ultimo mese. Va bene, bisogna ricordare che a inizio maggio l’indice di riferimento di Piazza Affari aveva raggiunto i livelli massimi dall’ottobre 2008…

Il dietrofront è stato fondamentalmente  causato dalle vendite sul comparto bancario e in cui va incluso inoltre l’effetto dello stacco dividendi da parte di quasi metà delle società del paniere.

Resta il fatto che il nervosismo sui mercati è indice di preoccupazione.

E va bene, non possiamo sottostare ai diktat della finanza ma credere che quello che succeda a Piazza Affari non abbia ripercussioni sulla vita e sui risparmi di tutti è ingenuo.

Nel frattempo ieri sera Giuseppe Conte ha rimesso l’incarico di formare un governo nelle mani del Presidente della Repubblica…e adesso?

Adesso tutto è nuovamente possibile, due domande però dobbiamo porci: per quanto tempo ancora possiamo continuare a subire l’assenza di fantasia al potere?

E ancora: quanta pressione può subire la nostra economia?