Tradizionalismo: il nuovo “cool” dei giovani americani

-La versione originale di questo articolo è stata pubblicata il 6 giugno 2025 su The Catholic Herald 

(La traduzione italiana dell’articolo è stata curata da Salvatore Scaletta) 

L’incenso torna a spandersi.

Non solo nelle cattedrali gotiche o nelle enclave della Messa in latino, ma nei cuori dei giovani americani che, opponendosi ad ogni moda culturale del momento, stanno nuotando controcorrente verso il cattolicesimo. È un fenomeno che lascia perplesse le élite secolari e i protestanti liberal. Come può, in quest’epoca di decostruzione e nichilismo digitale, la Chiesa della gerarchia, dei rituali e della confessione essere considerata, tra tutte le cose, cool?

Eppure lo è. In modo silenzioso, costante e poi…all’improvviso succede. La Messa in latino fa tendenza. Nei libri di catechismo si mettono i segnalibri. I giovani adulti citano Tommaso d’Aquino allo stesso modo di Camus. Non lo fanno in modo ironico. Non lo fanno per estetica. Non si tratta di cosplay1. È una rivolta contro la mancanza di radici.

Perché quello che sembra un revival religioso è in realtà anche una ribellione culturale.

Ci era stato detto che il futuro sarebbe stato senza limiti, totalmente stimolante. Ci avevano detto che saremmo stati più felici con meno regole, meno ruoli, meno tradizioni, ma solo “vibes”.

L’esperimento però è fallito. Siamo più soli, più malati, spiritualmente affamati. Al posto del senso, abbiamo gli algoritmi. Al posto della trascendenza, abbiamo la terapia TikTok. E annebbiati dall’invito sdolcinato a “prendersi cura di sé”, molti giovani sentono l’angosciante presenza di qualcosa che manca.

Il cattolicesimo offre ciò che il mondo moderno non può offrire: struttura, disciplina, mistero. Non ti sussurra che sei perfetto così come sei. Esige una trasformazione. Esige la sottomissione a qualcosa di più antico, più saggio e più grande di te.

Essere cattolici significa vivere dentro una storia. Una storia vecchia di duemila anni, intrisa di sangue, filata d’oro e capace di plasmare il mondo. Ci sono martiri e miracoli, santi e mascalzoni. Un’architettura che commuove, un Dio che si è fatto uomo. Un falegname che ha sofferto per i tuoi peccati, una madre vergine incoronata in cielo. Provate a mettere tutto questo in un reel di 15 secondi su Instagram.

Per i giovani americani cresciuti con i film della Marvel e i meme decostruzionisti, l’audacia assoluta del cattolicesimo è inebriante. Questo non fa compromessi e non diluisce le sue pretese. Invece afferma “questo è il mio Corpo, questo è il mio Sangue, questa è la Verità”.

E i giovani, stanchi degli eufemismi e del relativismo morale, dicono: amen.

La Chiesa, con tutti i suoi difetti, non ha mai promesso di essere perfetta. Ha promesso di essere vera. E per molti convertiti, soprattutto quelli cresciuti in sterili megachiese o in famiglie atee, il cattolicesimo offre l’unica cosa che manca a ogni incontro “spirituale ma non religioso”: la gravità.

Quando ci si imbatte in una Messa cattolica tradizionale non si ha la sensazione di essersi ritrovati in un gruppo di auto-aiuto con tanto di canti. Invece si avverte posarsi sulle proprie spalle il peso di due millenni. Non ci sono cartelloni coi post-it, né macchine del fumo, né pastori in jeans attillati che offrono consigli di vita. Ci sono solo il sacerdote, l’altare, il sacrificio e il silenzio. Un silenzio che, per molti, è più onesto di qualsiasi predica.

E poi c’è Internet. Paradossalmente, la stessa tecnologia che ha aiutato il secolarismo a colonizzare la cultura sta ora aiutando il cattolicesimo a reagire. Le stesse piattaforme che un tempo riducevano la verità a mera tendenza ora ospitano lunghi dibattiti sul Concilio di Nicea e i dogmi mariani. Dibattiti su YouTube, articoli su Substack e account “TradCath” sui social media stanno trasformando l’apologetica alla vecchia maniera in contenuti virali, meme taglienti, argomentazioni inattaccabili. Ciò che era iniziato come curiosità – “Che cavolo è la Messa in latino?” – è diventato convinzione, conversione e catechesi. Non si tratta di semplici influencer. Sono apostoli con il WiFi, armati non di luci al led ma di Padri della Chiesa e note a piè di pagina, e stanno conquistando anime in 4K.

Il loro messaggio è chiaro: la Chiesa non è anti-intellettuale, perché ha inventato la tradizione intellettuale. Ha canonizzato la ragione molto prima che la modernità cercasse di sterilizzarla. E per una generazione educata a credere nella scienza ma bramosa di metafisica, il cattolicesimo sembra essere l’anello mancante: mente e anima in armonia.

Ma non si scambi tutto questo per mero esercizio filosofico. Qualcosa di più profondo si sta muovendo.

In una cultura ossessionata dall’identità, il cattolicesimo offre identità attraverso la resa. Non un’identità scelta arbitrariamente o di tipo performativo, ma quella che assume la forma della Croce: morire a se stessi per vivere in Cristo. Si tratta di tutto ciò che l’io moderno respinge, ed è proprio per questo che è così potente.

In un mondo di principi smussati e di poltiglia morale, la Chiesa osa ancora dire di no. No all’aborto, no al relativismo, no ai vuoti rituali del progresso. E ogni “no” è legato a un sonoro “sì”: alla vita, alla verità, alla bellezza, alla sacra dignità dell’anima umana.

Questo non è oppressivo. È liberatorio.

Non è “politicamente scorretto”. È beatifico.

Non si tratta di una passeggera moda spirituale. È un movimento controculturale, proprio perché rifiuta di adulare la cultura. Esige qualcosa. Rischia qualcosa. Costa qualcosa. Ed è esattamente per questo che sta funzionando.

La Chiesa cattolica non è “cool” nel modo in cui il marketing intende questa parola. È cool perché non le importa di esserlo. In un’epoca ossessionata dal branding, il cattolicesimo offre appartenenza. In una cultura del collasso, offre una cattedrale. E per molti giovani americani, questo è l’unico tipo di futuro che vale la pena costruire. Perché quando tutto il resto sta crollando, la tradizione non è un peso morto.

È un’ impalcatura.

 

1La moda di indossare i costumi di personaggi dei film, dei fumetti e dei cartoni animati preferiti