I venditori di Quolit si raccontano: la storia di Mikro Gioielli…
I venditori di Quolit si raccontano: la storia di Mikro Gioielli, realtà artigianale romana che produce bijoux e gioielli di altissimo valore.
La storia di una passione per le piccole cose di grande valore direttamente dalle parole dell’artista, Riccardo Iandolo:
“La storia della mia formazione artistica ha avuto inizio a 14 anni, solo allora ho capito che nell’arte avrei potuto realizzare la mia identità.
Verso la fine della terza media, quando si deve scegliere l’indirizzo per le classi superiori, dopo un’approfondita ricerca della scuola a me più adatta ho scelto di iscrivermi all’istituto Statale D’arte.
Tale scuola portava come sottotitolo la seguente dicitura “ Per la decorazione e l’arredo della Chiesa” subito ebbi l’impressione di un luogo che non dava garanzia di libertà di idee, decisi comunque di intraprendere il percorso di 5 anni che servivano per ottenere il Diploma di maturità nelle arti applicate.
Per fortuna dovetti ricredermi perché per fortuna i professori delle materie artistiche non davano nessun tipo di limitazione alla nostra creatività.
L’indirizzo di specializzazione che avevo scelto era quello dell’oreficeria e la lavorazione dei metalli.
Nei cinque anni di studio e di formazione misi le basi che mi sarebbero servite poi per sviluppare quello che ad oggi è la mia professione.
Uscito dalle scuole superiori andai a lavorare come apprendista in più di una bottega orafa sia del centro di Roma che periferiche.
Mentre imparavo i segreti dell’oreficeria, sentivo che la mia ricerca professionale doveva orientarsi anche fuori dall’Italia, quindi decisi di andare all’estero per conoscere quello che il mondo della gioielleria aveva da insegnarmi al di fuori del nostro paese.
La prima esperienza oltre oceano fu negli Stati uniti al Gem & Jewellery show di Tucson (Arizona). Li lavorai come venditore di una nota società specializzata nel taglio e rifinitura di pietre preziose che aveva uno stand molto frequentato da clienti di tutto il mondo.
Quella occasione mi ha dato l’imput a continuare ad esplorare il mondo del gioiello attraverso l’esperienza di popoli e culture diverse dalla nostra.
Dopo fu la volta della Thailandia, dove sono entrato in contatto con artigiani che realizzano magnifici manufatti in argento.
Li mi sono completamente innamorato della lavorazione di questo metallo che permette di realizzare dei gioielli artistici senza andare incontro a costi elevati.
Restai molto colpito da questo tipo di lavorazioni in modo tale da fare delle fusioni tra i loro manufatti e le mie prime creazioni.
Ho unito la mia lavorazione a quella dell’artigianato thailandese creando dei gioielli originali e innovativi.
Le prime creazioni venivano da me realizzate nel box auto dei miei genitori dove avevo organizzato in piccolo laboratorio.
Iniziai a proporre i primi gioielli alle gioiellerie che si rivelarono molto interessate ai miei lavori.
Dopo i primi anni di lavoro con i negozianti, sentii l’esigenza di rapportarmi direttamente con l’acquirente.
Questa esigenza mi porto ad aprire un piccolo negozio con laboratorio in Corso Trieste, il locale molto piccolo mi suggeri il nome del marchio “Mikro gioielli”.
Mikro gioielli mi ha messo a contatto direttamente con i clienti, portando alla luce la mia capacità di intuizione verso ciò che erano le esigenze egli stessi.
Dopo 14 anni di attività ho deciso di chiudere il punto di vendita e di aprire un laboratorio più grande che mi permetta di sperimentare tecniche nuove.
Oggi sto sperimentando l’arte affascinante della scultura, la mia conoscenza nella creazione di oggetti da dimensioni modeste è totalmente diversa dalla creazione di manufatti di dimensioni molto più grandi.
Così ho dovuto riprendere confidenza con la manipolazione della creta che mi ha riportato ai tempi del liceo.
Il pensiero che mi sta accompagnando in questo percorso artistico è quello della ricerca e dell’utilizzo di tutte le mie possibilità senza porre alcun limite alla fantasia.
Ancora non so quale sarà la prossima avventura ma sono certo che quando si presenterà non avrò paura di affrontarla.”
Riccardo Iandolo