No Vision, No Life

E’ vero: i dati macroeconomici sembrano tornare a sorriderci. Eppure, buona parte del paese continua a soffrire e a subire non solo le profonde disparità che si sono aggravate negli ultimi anni  ma anche e soprattutto un profondo grado di incertezza legato al futuro.

C’è chi specula molto su questi aspetti (ovviamente esclusivamente per fini elettorali) senza riuscire  a capire dove guardare.

E’ di politica che parleremo oggi. Di elezioni.

Proviamo a fare un breve riepilogo della situazione:il 4 marzo si vota. E il giorno dopo? Siamo veramente sicuri che riusciremo ad avere una maggioranza realmente in grado di sostenere una forza di governo?
Al termine di una campagna elettorale deludente, oggettivamente ridicola e profondamente caratterizzata dai luoghi comuni cosa resta? Proposte.

Poche e superficiali: espulsione di mezzo milione di migranti, flat tax, abolizione della legge Fornero, abolizione delle tasse universitarie, reddito di cittadinanza… tutto accompagnato da slogan e ovviamente numeri approssimativi e privi di fondamento.
Poche idee per rinnovare la scuola e la formazione, nessuna proposta per ricostruire una posizione dell’Italia in Europa e nel mondo, Start up e imprese lontane (ovviamente) dall’attenzione dei principali candidati.

Ciò che ha colpito profondamente in questi due mesi è stato l’allarme lanciato sul presunto ritorno del Fascismo. A tal proposito ci sentiamo in dovere di lanciare una domanda a tutti coloro che vivono ancora negli Anni di Piombo: non avete pensato che ricreare una contrapposizione violenta e anacronistica, soprattutto tra i giovani, potrebbe essere un modo per distrarre l’attenzione generale da una serie di problemi decisamente più importanti?

Ad esempio il fatto che la classe politica non sia capace di esprimere una visione complessa del paese nel lungo termine?

Non avete pensato che dai comuni fino a Roma nessuno ha più il coraggio (o la capacità) di chiedersi in quale realtà vogliamo vivere tra 5/10/20 anni?

Se la politica è visione, e la visione vita, adesso stiamo sopravvivendo e l’Italia non può permetterselo.