La “Stangata di Capodanno” e l’incapacità di una classe dirigente di pensare al domani
Possiamo continuare a parlare di reddito di dignità, reddito di cittadinanza, dentiere, fascismi e populismi per tutto il tempo che volete, ma tra un anno saremo di nuovo qui a lamentarci delle stesse cose di cui ci lamentiamo oggi.
La realtà parla infatti un’altra lingua e parla di aumenti delle tariffe di luce, energia, autostrade, sanità, poste e banche…
La realtà ci annuncia l’arrivo della cosiddetta “Stangata di Capodanno”.
Lo sconto a 3000 aziende italiane che pagano l’energia molto più dei loro concorrenti internazionali è stata una mossa che si poteva aspettare, è stata una mossa prevedibile e in linea con la politica a brevissimo termine che ha condizionato l’azione degli ultimi governi.
Questa operazione, insieme ad altri fattori concomitanti, ha portato ad aumentare le tariffe luce sulle famiglie.
Ed ecco il punto: ma Renzi, Di Maio, Berlusconi sono capaci di osservare la situazione in prospettiva?
E se davvero il problema fosse dovuto al fatto che importiamo troppa energia dall’estero? E se davvero il problema fosse dovuto al fatto che ne sprechiamo troppa a causa di impianti vecchi e inefficienti?
Cosa ne dite andiamo avanti? Cosa dire dell’aumento delle tariffe autostradali? Aumenti decisi da concessionari che operano di fatto in regime di monopolio (con buona pace di chi ancora crede non serva una decisiva iniezione di concorrenza e mercato).
Chi racconta che i cittadini siano più tutelati quando c’è poco mercato non ha veramente capito niente di dove sta andando l’economia. Ricordate: solo il monopolista può decidere arbitrariamente un aumento del 52% su una tratta autostradale di 31 chilometri come quella tra Aosta Ovest e Morgex.
Come se non bastasse abbiamo anche un aumento del ticket sanitario di 55 euro, aumento deciso nell’anno in cui il debito pubblico ha superato un nuovo record storico e, nella settimana in cui, nel nuovo contratto, è stata riconosciuta una tantum di quasi 500 euro nelle buste paga dei dipendenti statali.
Questi sono fatti ma intanto, ovviamente i problemi sono altri…
Arriverà un giorno in cui lo Stato costerà meno, la Pubblica amministrazione sarà ridimensionata e liberata dai rami secchi; arriverà il giorno in cui chi investe in innovazione e crea il futuro avrà il premio che merita.
La medicina è amara ma il paziente ne avrà bisogno…
Nel frattempo, buon 2018 all’Italia che ci crede, che non si arrende, che investe nel talento e, nonostante tutto, adempie al proprio dovere.