“La Molisana”: un miracolo imprenditoriale che ha (ri)conquistato il mondo

, il noto pastificio, è un caso di successo: un’azienda fallita, sull’orlo del collasso che ha saputo reinventarsi e proporsi nuovamente sul mercato. I numeri e i recenti successo parlano chiaro: dal Brasile al Giappone, dal Canada alla Cina. L’azienda che ha sede a Campobasso in contrada Colle delle Api è stata rilevata nel 2011 dai cugini Ferro. Con impegno (e coraggio invidiabile) i due imprenditori hanno rilanciato “La Molisana” e riportato l’azienda nell’Olimpo dei big del settore: “La Molisana” attualmente è infatti il quinto produttore nazionale di pasta.

Ma com’è stato possibile? “Il segreto del nostro successo? Solo materie prime di qualità, abnegazione al lavoro e una visione in cui s’intrecciano tradizione e innovazione”. Così parlano i Ferro.

In cinque anni il gruppo ha investito 19 milioni di euro nell’azienda in cui lavorano più di cento persone: “. Una storia eccezionale e in controtendenza quella del pastificio “La Molisana”: precipitata in un baratro nei primi anni del duemila, quando i suoi prodotti erano quasi scomparsi dagli scaffali dei supermercati, l’azienda è stata rilanciata dal gruppo Ferro, originariamente mugnai (da quattro generazioni). Nel frattempo, dal 2011 a oggi “La Molisana” è diventata la quinta produttrice di pasta in Italia»

L’azienda è dietro solo a giganti come “Barilla”, “De Cecco”, “Divella” e “Garofalo” e il suo marchio è quello cresciuto oggettivamente a velocità superiore rispetto agli altri divorando, senza troppi complimenti enormi fette di mercato italiano ed estero. In Canada, per esempio, la pasta prodotta è la più importata in termini assoluti. L’export verso paesi come Giappone, Brasile o Stati Uniti ha segnato un +47 percento solo nei primi tre mesi del 2016 e un +50 percento rispetto allo stesso periodo del 2015.
19 milioni di investimento totale per un miracolo.
È questa la cifra spesa fino a oggi per rimettere in sesto un impianto vecchissimo che nei primi due anni del rilancio è stato completamente rinnovato nelle linee di produzione, nei magazzini, nella sala macchine e in quella del confezionamento.

Nuove di zecca sono anche due linee di produzione per la pasta corta.
Ma l’attenzione dell’azienda è anche per l’ambiente. “La Molisana” è stata al centro di una battaglia contro le trivellazioni in mare alle isole Tremiti (“niente trivelle, solo fusilli” recitava lo slogan). L’azienda ha fatto inoltre della filiera integrata un suo caposaldo e ha installato un moderno trigeneratore «per ridurre l’impatto ambientale» come ha detto in un intervento Flavio Ferro, direttore dello stabilimento in cui l’energia termica viene trasformata in energia frigorifera abbattendo sprechi e costi, uno dei ‘pallini’ degli imprenditori Ferro i quali sono ben consapevoli che la loro pasta non è certo la più economica sugli scaffali del supermercato.

Del resto che “La Molisana” abbia da sempre un legame stretto col suo territorio di provenienza è già nel nome che porta dal 1912.

Insomma un esempio di coraggio e impegno in una regione meravigliosa, di cui sono orgoglioso di essere originario, ma dove spesso si cede troppo facilmente al pessimismo e al vittimismo, cancri terribili soprattutto in momenti di difficoltà quando aguzzare l’ingegno, rischiare e impegnarsi sono le uniche soluzioni per resistere.