“Le pazzie possono diventare realtà”

Forse il momento è arrivato. Forse abbiamo davvero compiuto quel passo di non ritorno che ci porterà definitivamente in una nuova epoca…

Forse la mia generazione sarà la prima a volare in orbita, a vedere la Terra da una stazione spaziale appositamente nata per accogliere dei turisti…

L’ultima impresa di Elon Musk, imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense, il Falcon Heavy, è stato lanciato con pieno successo da Cape Kennedy verso le 22 circa (ora italiana) del 6 febbraio.

A chi ha potuto vedere in diretta web le varie fasi del lancio, è sembrato quasi di vedere uno spettacolo già pensato per tutti: commento di tipo sportivo, (molto informale anche se assolutamente preciso e on time), un personale molto unito e affiatato che si è raccolto davanti le telecamere in un’unica grande sala… tifo da stadio quindi e urla entusiaste ad ogni fase positivamente superata del lancio prima e dell’inserimento in orbita poi….

Ecco quindi che  abbiamo visto staccarsi i tre booster Falcon 9 che sono stati messi assieme a formare il Falcon Heavy, pesante coi suoi 27 motori e una spinta di potenza che al momento è la maggiore possibile.

(Non erano stati prodotti razzi così potenti dai tempi dello Shuttle e prima ancora del Saturno V, che ha portato gli uomini sulla Luna).

Anche se siamo abituati al successo come normalità in campo spaziale, quest’impresa era molto complessa e rischiosa.  Impressionante poi, al distacco del secondo stadio, vedere i 3 booster tornare docilmente a terra, (manovra che riesce al momento solo a Spacex e che è alla base del riutilizzo dell’attrezzatura e quindi del taglio dei costi complessivi…)

Del terzo booster non si è potuto vedere perché la trasmissione si è interrotta per le eccessive vibrazioni.

Quest’ultimo deve essere comunque atterrato, (o quantomeno doveva atterrare), in mezzo all’oceano su una chiatta predisposta, un’operazione che era già riuscita al più piccolo Falcon 9 settimane fa.

Le ultime incredibili immagini che si sono viste sono quelle dell’auto Tesla Roadster  trasportata in orbita dal Falcon Heavy, che vola con un manichino attorno al sole, mentre “Space Oddity” di David Bowie risuonava, probabilmente per miliardi di chilometri, dall’autoradio.

Con questa operazione SpaceX si porta in una posizione di assoluto vantaggio nei confronti dei concorrenti e probabilmente da domani ci sarà la fila di possibili clienti a chiedere udienza al patron per poter lanciare il proprio carico spaziale, soprattutto satelliti di compagnie private…

Non solo marketing quindi, ma un’operazione commerciale integrata in ogni aspetto.

Quello che però è veramente eccezionale di questa vicenda non è la coreografia effettivamente nuova e molto coinvolgente, rispetto a quanto siamo abituati a vedere, né la potenza del veicolo, che comunque è importante…

il fatto veramente rivoluzionario è la vittoria del modello di business di Musk: i suoi princìpi si basano su una riduzione di costi che fa forza sul riutilizzo e non sul taglio di personale o sicurezza o altro…

Semplice, va bene, ma non scontato (soprattutto oggi).

Marte si avvicina? Restiamo in attesa…